
Wednesday, November 30, 2011
L'incanto dell'inverno

Monday, November 28, 2011
Un día gris

Esos días que llamamos grises, esos días en los que te gustaría quedarte en la cama y no volver a salir, solo por el hecho de que así no tendrás que hablar con nadie ni te sentirás obligado a sonreir, esos días en los que llorarías pero las lágrimas no te salen de ninguna manera y ni si quiera entiendes por qué tienes ganas de llorar.
¿Qué hacer en un día así? Porque la realidad es que tienes que salir de esas sábanas tan calentitas, que por muy desanimado que estés la vida sigue y tu tienes que ir a trabajar o a estudiar, que la alarma ya esta sonando desde hace quince minutos y si no te das prisa perderas el tren, ¿qué hacer?
Hay dos cosas que hago cuando verdaderamente no tengo fuerzas para nada mas, cuando parece que el día será gris incluso cuando ni si quiera llueve (y les aseguro que en Holanda llueve muy a menudo), dos cosas que pintan mi día gris con un poco de color.
Enciendo la música o escribo, la música tiene algo que me ayuda a encontrar el balance, pero escribir me anima, con palabras pinto mi día de color y me ayuda a seguir sonriendo.
Tuesday, November 22, 2011
Il Viaggio
Esistono diversi tipi di viaggi. Il primo, quello dove tua moglie ti obbliga ad andare in vacanza perché é agosto, fanno 40 gradi e quindi si deve andare al mare. Il secondo, quello che fai per rilassarti, ti prendi la casetta in campagna dove nessuno ti disturba, dove rimani chiuso per tutta la durata della tua vacanza. Ed in fine il terzo. Quello leggendario. Quel viaggio che puoi capire e fare solamente se sei un adolescente, quando gli ormoni annebbiano tutto e non sai piú niente. Quell'avventura di cui hai bisogno per capire chi sei, cosa vuoi e perché. Quel viaggio dove non importa dove vai, l'unica cosa che conta é alzarsi la mattina prendere e partire, e poi andare, andare ed andare. Il piu lontano possibile da casa, scuola, genitori ma sopratutto lontano da qualsiasi ragazza. Un viaggio, tu ed i tuoi amici, che probabilmente, anche se non lo ammetteranno mai, stanno messi peggio di te.
4 amici, una chitarra ed uno zaino sulla spalla, Roma, Istambul, Granada, San Torino, Rio, non importa. Non ti deve importare, ne a te ne a loro. Perché il bello del viaggio non é la destinazione, ma il percorso. Un viaggio per ritrovarti li sdraiato sulla spiaggia sotto un cielo stellato in una notte di mezza estate per capire che ne sara' di noi. Tu e loro, come un manipolo di soldati spedito in guerra che possono diventare eroi o carne da macello, ma solo una cosa è certa, se torneranno a casa saranno pieni di medaglie o cicatrici, saranno pieni di storie da raccontare. Si! Perché la verita é questa! Non voglio un viaggio, voglio un'avventura, voglio una storia da raccontare.
4 amici, una chitarra ed uno zaino sulla spalla, Roma, Istambul, Granada, San Torino, Rio, non importa. Non ti deve importare, ne a te ne a loro. Perché il bello del viaggio non é la destinazione, ma il percorso. Un viaggio per ritrovarti li sdraiato sulla spiaggia sotto un cielo stellato in una notte di mezza estate per capire che ne sara' di noi. Tu e loro, come un manipolo di soldati spedito in guerra che possono diventare eroi o carne da macello, ma solo una cosa è certa, se torneranno a casa saranno pieni di medaglie o cicatrici, saranno pieni di storie da raccontare. Si! Perché la verita é questa! Non voglio un viaggio, voglio un'avventura, voglio una storia da raccontare.
Sunday, November 13, 2011
¿Moscú o París?

-¡Que idea tan fantástica! -dijo él mirándola con ojos divertidos- Salimos mañana mismo, prepara tus cosas y nos vamos al castillo en donde los sueños se hacen realidad.
-¡¡Sííí!! -gritó ella entusiasmada- No pensé que estarías de acuerdo, siempre quieres ir a Grecia, todas las vacaciones y bueno... aunque me encanta ir a la isla de color azul, Moscú me parece como de ensueño. ¿¿Y si vemos a Anastasia?? -dijo con voz soñadora y ojos brillantes.
-Ja, ja, ja, no creo que veamos a Anastasia pero....
- NO, tengo una idea mejor, ¡¡¡vamos a PARÍS!!! -entusiasmada empezó a pegar saltitos de emoción- ¿No sería fantástico? Además Anastasia estuvo también allí, quizá este visitando a su abuela!!!
-Entonces, que no se hable más, nos vamos a París.
y con esas ultimas palabras sentenció cual sería su viaje, esta vez ella fue quien lo decidió.
Wednesday, November 9, 2011
I solemny swear that I am up to no good

Mi hermano y mi padre se lo turnaban, querían estar siempre con él, por esa razón me empecé a fijar en él, de vez en cuando le miraba pero nunca demasiado. Le observaba solo a lo lejos o nos mirábamos sin hablar, pero en el fondo él me suplicaba que le conociese, que me acercase a él, que le tocase con cuidado, que me enamorase de todo lo que tenía que contarme. ¡Yo solo tenia diez años! Era una niña y al principio todo lo que me contaba me parecía tan aburrido. Nunca pensé que lo nuestro llegaría tan lejos, que después de unos años no podría dejarle ir, que reiría con él durante horas, que lloraría con él, que nos quedaríamos hasta las tantas de la noche despiertos mientras él me contaba sus historias, que me daría miedo ir al baño por las historias que contaba, que desearía siempre más amor, más amistad, que en momentos precisos (sobre todo aquel verano) no tendría paciencia para esperarle y estaría con otro. Pero él siempre volvía, para consolarme, para hacerme feliz, de vez en cuando mis amigas se enfadaban, me decían que pasaba mas tiempo con él que con ellas, eso no lo soportaban.
Renuncié a horas de sueño por él, sabiendo que algún día, él me dejaría, intentaba consolarme con su mirada, me decía que siempre estaría allí, para siempre, pero yo sabía que no sería lo mismo. Habíamos crecido juntos y yo sinceramente le echaría tanto de menos, no podría soportar el final, la despedida...
Tenía diez años la primera vez que abrí aquel libro, "Harry Potter" se llamaba y con él he crecido, con él he vivido y sin dudarlo estará por siempre allí. Me acompañará, me marcó a mi y a muchos otros.
Hoy tengo diecinueve años y poco a poco con dolor y mucha prisa le he dicho adiós.
Monday, November 7, 2011
La Nostra Generazione

Ma noi? Cosa racconteremo un giorno ai nostri figli? Di quali leggende narreremo le straordinarie e storiche gesta? Ce ne sono tanti, forse troppi.
Gli anni d'oro del grande Real, l'Italia campione del mondo, Fabio Grosso che calcia quel rigore in quella notte strana del 9 luglio che rimarra` nei cuori di tutti quegli Italiani che ovunque si trovassero quella sera si sono fermati almeno per un secondo ringraziando il cielo e le loro mamme di averli fatti Italiani. Paolo di Canio sotto la Nord ad esultare per un derby leggendario, il grande Valentino Rossi, i LunaPop con la loro Vespa 50 Special, i Simpson, Barney Stinson, la morte di un genio come Steve Jobs che con l'iPod ci ha regalato una nuova dimensione della musica. Il mitico David Guetta, Chris Brown, Enrique Iglesias, ma io credo che ci sarà sopratutto un evento che narreremo con entusiasmo, perche` ci ha accompagnato in tutta la nostra gioventù, ci siamo cresciuti, l'abbiamo letto, l'abbiamo visto, l'abbiamo vissuto!
Possiamo chiamarla la generazione Harry Potter. Siamo noi, i fans del maghetto più popolare al mondo, cresciuti con lui in dieci anni di pubblicazioni. Abbiamo letto il primo libro che avevamo dieci anni e ora ne abbiamo venti. Noi che l'abbiamo seguito dal 1998, e per nulla al mondo avremmo mai perso il lancio del settimo volume della saga.
Noi che abbiamo fatto file davanti librerie o sale cinematografiche per poter dire un giorno, "Io ero li`!'' Che abbiamo corso per paura di non arrivare in tempo quella sera del 13 luglio per assistere alla battaglia finale, per assistere alla fine della saga che ci ha accompagnato nei nostri anni d'oro.
Vedete Harry Potter non è soltanto un film, ma un vero e proprio simbolo di una generazione, della nostra! Di noi che abbiamo aperto con Harry la lettera di Hogwarts. Noi che abbiamo attraversato con lui il binario 9 e 3/4. Noi, che abbiamo assistito alla rinascita di Lord Voldemort. Noi, che abbiamo affrontato con lui quei Dissennatori , che abbiamo trovato Lord Voldemort al Ministero della Magia. Noi, che eravamo dentro la battaglia finale. Noi che non volevamo arrenderci all'idea che Harry dovesse morire, che abbiamo letto il duello finale senza respirare e senza chiudere gli occhi. Noi siamo la generazione di Harry Potter. Noi fieri di esserlo, ringraziando il cielo di non far parte di quella di Justin Biber o di qualche altro cantante fomentato del momento perche` la nostra e' una generazione vera, bella, da augurare ad ogni adolescente. Una generazione di eroi!
Questo e'quello che un giorno raccontero` ai miei figli che a loro volta si chiederanno " Ma io a quale generazione appartengo?"
E voi a quale generazione appartenete?
Raccontateci i vostri eroi, i vostri anni d'oro, la vostra ''generation''.
Subscribe to:
Posts (Atom)